Traffico di rifiuti in Lombardia. Ri-MAFLOW è nata proprio per il "riciclo pulito" contro le bande criminali

Thu, 26/07/2018 - 16:42
di
Ri-MAFLOW

Tra gli arrestati e i siti sequestrati stamattina dai carabinieri ci sono anche il presidente della cooperativa RiMaflow e il capannone dove si è sperimentato per un periodo il recupero di materia prima da carta da parati.

Con le ditte che ci hanno conferito macchinari e materiali con regolari documenti di trasporto – alcune delle quali figurano tra quelle indagate - non abbiamo nulla a che fare per qualsiasi altra loro attività.

La nostra unica ‘illegalità’ è quella di essere ancora in attesa di un titolo di utilizzo del sito da quando quasi sei anni fa la Maflow ha chiuso licenziando 330 persone e abbandonando la fabbrica. Gli operai si sono ricostruiti un lavoro con una regolare Cooperativa, sono nate molte botteghe artigiane che – insieme – hanno dato vita a un centinaio di posti di lavoro, mentre un business plan è stato preparato con il concorso di varie Università.

La sperimentazione sul riciclo è stata condotta acquisendo materiali (scarti di produzione di carta da parati) da ditte a cui lo restituivamo lavorato (con fatture di lavoro conto terzi) o vendute a ditte con regolari fatture. Non sappiamo l’iter successivo di questi materiali.

La sperimentazione, peraltro onerosa e quindi una perdita per noi, è terminata mesi fa, in attesa di una regolarizzazione del sito ormai in dirittura d’arrivo. Quindi nessuna attività lucrativa da parte della Cooperativa!!!

Nel capannone posto sotto sequestro abbiamo invitato a più riprese molti enti, tra cui Città Metropolitana, AMSA e A2A, con la massima trasparenza rispetto ai nostri progetti.

I lavoratori di RiMaflow non c’entrano con lo smaltimento illecito di rifiuti per cui sono implicati altri soggetti. Massimo Lettieri deve essere rimesso in libertà e deve essergli restituita tutta la dignità per il lavoro che ha sempre fatto per tutti i lavoratori e le lavoratrici e anche per la città di Trezzano sul Naviglio.

Solidarietà è stata espressa stamattina da don Massimo Mapelli di Caritas Milano, da don Franco Colombini parroco di Trezzano, da Marco Cabassi e don Gino Rigoldi che da anni seguono e sostengono attivamente il progetto RiMaflow.

Cooperativa RiMaflow (Luca Federici 349.6489063)

Associazione O. Maflow (Gigi Malabarba 335.1213067)

Trezzano, 26 luglio 2018