Ri-Make è un bene comune, difendiamolo!

Tue, 16/05/2017 - 10:34
di
Ri-Make - Milano

La società proprietaria dello stabile di Ri-Make a Milano vuole cedere la proprietà ad un'immobiliare privata perchè venga venduto. E' partita su change.org una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano e alla proprietà di aprire un tavolo di trattativa per valorizzare questi primi tre anni di autogestione e di progetti mutualistici dentro Ri-Make, Di ragioni per restare e di soluzioni alternative concrete, come leggerete nel testo della petizione qui di seguito, ne abbiamo più di una.

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Pochi giorni fa ci è giunta una notizia: la proprietà dello stabile di via Astesani 47, l’ex Bnl recuperata dal progetto Ri-Make, verrà trasferita ad una società immobiliare privata con il compito di vendere lo stabile. Attualmente la proprietà dell’immobile è in mano ad una società liquidatrice, Argentaria S.r.l, che 13 anni fa ha ricevuto l’incarico di rivendere lo stabile direttamente dall’autorità giudiziaria, che ha sottratto la proprietà dell’ex Bnl ad una società immobiliare a causa dei debiti contratti. Una storia di fallimenti più o meno voluti e di indagini penali, infatti, ha portato la vecchia società proprietaria in tribunale. Uno stabile per altro di un particolare valore architettonico, progettato dai fratelli Latis negli anni ‘60, e oggetto di studi del Politecnico di Milano, e soggetto di importanti mostre fotografiche sul patrimonio architettonico cittadino a Palazzo della Ragione.

A 13 anni di distanza l’immobile è ancora invenduto ma negli ultimi 3 anni, dopo 10 di totale abbandono, quel luogo è divenuto per Milano un bene comune: il 15 maggio del 2014 Ri-Make ha riaperto le porte di quell’edificio. Ri-Make è un bene comune di tutte e tutti. I progetti sociali, culturali e solidali che al suo interno si sono sviluppati, trasformando una banca abbandonata in uno spazio di riferimento per il quartiere e la città intera, non possono essere messi in pericolo per gli interessi della speculazione immobiliare. La storia di questi tre anni va in direzione decisamente opposta a quegli interessi: è la storia di un luogo dove al centro ora stanno le relazioni umane, i bisogni sociali, il dibattito e il confronto, la ricchezza degli scambi culturali.

Il recupero sociale di uno spazio finito in disuso a causa di operazioni illecite, è un’esperienza molto simile al recupero dei beni confiscati alle mafie.
"Ma occupare è illegale", si dice.
Ma, in tutta questa storia, dove sta davvero la legalità?
Formalmente è legale tenere uno stabile sfitto, vuoto e abbandonato al degrado, ma è giusto? Noi pensiamo sia uno spreco, un’ingiustizia se si pensa al bisogno di spazi di cultura, solidarietà e socialità.
È legittimo allora tenere interi edifici vuoti, con il solo scopo di far alzare i prezzi del mercato immobiliare, quando ci sono decine di progetti senza la possibilità di avere uno spazio? progetti di assistenza legale ai rifugiati, corsi di informatica, rassegne cinematografiche, pranzi di quartiere, intervento sociale nelle periferie, progetti di promozione del km zero, gruppi di auto-aiuto contro la discriminazione di genere: è giusto che non abbiano spazio?
Ri-Make nasce dall’idea che no, non sia giusto e che non dovrebbe essere nemmeno legale, perché i bisogni e la partecipazione di chi vive nei quartieri, soprattutto nelle periferie, dovrebbero stare al primo posto nella gestione di un territorio.

Alcune leggi a dire il vero, già ci danno ragione, come quella che permette all’amministrazione comunale di divenire proprietaria di beni privati abbandonati da più di 5 anni. Oppure la legge sulla già citata confisca dei beni alle mafie, che prevede l’assegnazione di quei beni a progetti di valore sociale. Per altro, uno dei progetti che si è sviluppato all’interno dello spazio, il progetto “Hotel del mutuo soccorso e della solidarietà” dell’Associazione Mshikamano è stato riconosciuto dalla Commissione Antimafia e dal Comitato Legalità di Regione Lombardia come proposta di riuso innovativo dei beni confiscati alla mafia, e presentato in Regione lo scorso 23/03/2017.

Per questo pensiamo sia necessario:

- la difesa del valore storico e architettonico dello stabile con un intervento della Soprintendenza all’Archeologia e alle Belle Arti che ha il potere di vincolare i beni culturali per la loro salvaguardia e valorizzazione
- l’esproprio da parte dell’amministrazione Comunale - come prevede l’Art.12 sul recupero urbano del nuovo regolamento urbanistico – e l’emissione di una delibera sull’uso civico dello spazio che ne riconosca la gestione collettiva e partecipata in virtù della sua utilità sociale (come già successo per il Teatro Montevergini occupato di Palermo e per sette spazi autogestiti a Napoli)
- la tutela dei tanti progetti sociali, di solidarietà, culturali e aggregativi nati nello spazio: dalla serigrafia autogestita al coworking artistico gratuito allo sportello di consulenza legale e solidarietà a migranti e rifugiati (che copre un vuoto istituzionale nella zona e per il quali siamo stati ricevuti in incontri ufficiali in Prefettura già due volte); dai percorsi di educazione al genere e di contrasto alla violenza sulle donne ai progetti di cucina popolare; dal sostegno delle produzioni agricole biologiche e a filiera corta alle attività culturali gratuite e aperte a tutti, attraverso sale prove musicali, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri, concerti;

Noi, firmatari e firmatarie di questa petizione, vogliamo sostenere e tutelare lo spazio di Ri-Make e i tanti progetti che lo abitano, prevenendo qualsiasi atto di sgombero.

Firmiamo perché venga aperto un tavolo di trattativa con la società liquidatrice e il Comune di Milano, affinché possa trovarsi una soluzione condivisa che garantisca la sopravvivenza dei progetti nati nello spazio e il loro valore sociale e culturale.

Per firmare vai qui

Link Utili:

http://www.palazzodellaragionefotografia.it/portfolio/dal-21-marzoal-2-a...

https://vimeo.com/125541265

http://www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it/?page_id=105

http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:56114/datastre...

http://www.palermotoday.it/cronaca/teatro-montevergini-comune-giunta-uso...

http://www.vita.it/it/article/2016/08/11/napoli-gli-spazi-liberati-sono-...