FuoriMercato... si parte!

Tue, 05/07/2016 - 11:08
di
FuoriMercato

Nata tre anni fa dall’incontro tra la fabbrica recuperata RiMaflow di Trezzano s/N e SOS Rosarno per la distribuzione diretta dei prodotti agricoli, Fuorimercato ha man mano dato vita a un collegamento tra diverse realtà urbane e rurali in nome dello scambio e del mutuo soccorso, anche al di là dell’alimentare. Il 2 aprile a Roma si è quindi costituita la rete nazionale Fuorimercato, perfezionata nell'incontro del 4 Giugno a Casoria, tra le realtà che ne condividono un progetto politico anticapitalistico e che hanno in corso una comune attività economica: Genuino Valsusino in Valsusa, GermogliaTO di Torino, La Sobilla e Gasp di Verona, La Boje di Mantova, Mondeggi Bene Comune di Firenze, Communia di Roma, Netzanet-Solidaria di Bari, Diritti a Sud di Nardò (Lecce), Funky Tomato di Venosa (Potenza), Terranostra di Casoria (Napoli), Riff Raff e Gas Cipollotti di Salerno, Cooperativa Mani e terra e SOS Rosarno (Reggio C.), Terre di Palike di Paternò (Catania), ContadinAzioni di Palermo-Trapani. In fase di costruzione tra vari collettivi e spazi sociali che già lavorano insieme a Milano e a Bologna Fuorimercato vuole costituire una realtà economica sostenibile sia dal punto di vista ecologico che sociale strutturandosi come rete che organizza l'apporto quanto più ampio possibile di abilità e competenze coerenti con la concezione che la ispira, riconoscendo un valore economico ad ognuna di esse tramite rimunerazione o, preferibilmente, scambio.
FM non intende rappresentare un mercato alternativo, ma un'alternativa al mercato; ovvero il luogo antropologico diffuso nel quale si connettono la produzione, la riproduzione e la circolazione di un'economia altra in un'ottica equonomica, ovvero di economia comunitaristica (egualitaria e autogestita) in radicale alternativa al capitalismo.

Obiettivi
Sovranità sociale di sussistenza. Fuorimercato rifiuta ogni restrizione (pubblica o privata) del diritto sovrano di accesso e gestione riguardo a qualunque fattore primario del sistema di sussistenza – quindi non solo a quello alimentare – sostenendo, al contrario, che la titolarità di tale diritto e la responsabilità del suo esercizio spettano alle comunità interessate. Tali comunità vengono intese come aggregazioni paritarie formate da chiunque intenda partecipare realmente all'autogestione del sistema di sussistenza che lo riguarda, tramite processi di riappropriazione neo-comunitaria e di indipendenza dalle istituzioni. In questa direzione va la costituzione e l'inter-connessione di gruppi di offerta, gruppi di acquisto, cucine popolari, spazi sociali e piazze comuni: ossia di una serie di strutture e di ambiti tramite i quali sperimentare filiere per quanto possibile complete che siano in grado di soddisfare l'insieme dei bisogni sociali (alimentazione, salute, abitazione, relazioni, cultura, ecc.).

Percorsi di avvicinamento
Puntiamo a politicizzare il vasto settore del consumo critico; a realizzare, dove non ci sono, gruppi di offerta e gruppi di acquisto; ad avanzare proposte di pre-acquisto, co-produzione e programmazione collettiva (in forme di CSA o cooperative/associazioni) in situazioni più avanzate.

Nell’immediato
Occorre razionalizzare la distribuzione per aree regionali con nodi in cui è possibile stoccare prodotti, studiando mezzi di trasporto autogestiti che sottraggano alla GDO anche questo punto nodale della filiera e garantendo nel contempo prezzi contenuti e corretta retribuzione del lavoro. Relazioni riguardo all'ambito agricolo, molti contenuti derivano dall'importante esperienza di Genuino Clandestino, a cui gran parte dei collettivi aderisce, e all'elaborazione del movimento internazionale Via Campesina. Fuorimercato rappresenta una delle modalità di organizzazione economica alternativa, non certamente l’unica, ed è una sperimentazione legata a pratiche sociali funzionali alla soddisfazione di esigenze concrete. E’ quindi interessata a partecipare a tutte le sedi di confronto che si muovono nell'ambito dello scambio mutuale e dell’autogestione. Mentre l’adesione all'organizzazione Fuorimercato ha come precondizione una relazione pratica oltreché una condivisione politica.
Dobbiamo ridisegnare le città, le campagne, i territori, con pratiche concrete che alludano al cambiamento.
Terre occupate, fabbriche recuperate, mutuo appoggio e scambi "fuori mercato"
- sono i luoghi, le pratiche da dove partire per immaginare e costruire un futuro possibile dove lo sviluppo viene progettato dal basso in base ai bisogni reali di comunità coese e solidali nel rispetto della terra, degli esseri umani e dei viventi, all'insegna della giustizia sociale.

Ecco il sito con tutte le informazioni e la possibilità di ordinare i prodotti.