Circa un anno fa abbiamo deciso di porre al centro del nostro percorso la formazione permanente come pratica parallela ad ogni aspetto teorico-pratico che scegliamo di far nostro, questa decisione è stata presa collettivamente ma suggerita da alcuni singoli/e che poco più di un anno fa si recavano in Brasile ospiti del Movimento Sem Terra con una brigata organizzata da compagn* di Genuino Clandestino. La formazione permanente è per noi un approccio, oltre che una riflessione sul metodo, che ci permette di assumere strumenti, conoscenze per tradurre in concreto e in piccola scala i modelli a cui facciamo riferimento.
Da quel momento tanto è il lavoro prodotto dalle sperimentazioni assembleari durante le quali abbiamo provato a fare un’auto-analisi sul riconoscimento dei nostri bisogni e dei soggetti a cui vogliamo far riferimento, alla formazione guidata dal compagno del Movimento Sem Terra in quattro nodi della nostra rete passando per l’incontro a Palermo con Federico Pacheco dell’area Soberania Alimentaria del SOC-SAT.
Martedì scorso siamo infine arrivati come brigata Fuorimercato, geograficamente e politicamente eterogenea, a Malaga e siamo stati accolti dai compagni e dalle compagne del Sindicato Obreros del Campo. Questa è per noi la prima formazione sul campo e collettiva. Questi due aspetti hanno per noi un valore importante. Essere qui ci permette, dopo l’idealizzazione, di confrontarci coi compagni andalusi ma di vedere con i nostri occhi non solo entusiasmo e determinazione ma le numerose difficoltà e le strategie di superamento di queste. Sappiamo che torneremo ancora più carichi e convinti del nostro percorso e consapevoli dello sguardo di lungo corso necessario per realizzare progetti tanto ambiziosi. Buona parte delle realtà che compongono Fuorimercato sono nate grazie all’esempio di alcuni progetti preesistenti. Per questo, e non solo, sappiamo quanto sia importante lo scambio di conoscenza, l’appartenenza a comunità internazionali e la solidarietà tra realtà sorelle.
I nostri 8 giorni qui in Andalusia saranno molto intensi e ricchi di momenti di formazione interna alla rete, di confronto con i compagni delle varie realtà del sindacato che ci stanno ospitando e alcuni momenti di dibattito pubblico con gruppi di attivisti, consumatori e produttori.
L’esempio del sindacato andaluso è per noi l’attualizzazione del tipo di organizzazione basata sull’autogestione che combina conflitto e mutualismo per fronteggiare le esigenze della sfera produttiva e riproduttiva della comunità di riferimento.
La prima parte degli incontri di questa formazione è incentrata sulla pratica rivendicativa delle occupazioni delle terre e di organizzazione della sostenibilità delle sperimentazioni economico-sociali. Il SOC (diventato SAT soltanto nel 2007) nasce, infatti, come sindacato sociale di matrice teorica eterogenea (dal marxismo-maoismo, sindacalismo cristiano, nazionalismo andaluso e anarchismo) con tre linee strategiche chiare: 1. sindacalismo puro, 2. lotta per la terra e occupazioni, 3. azione politica istituzionale-amministrativa attraverso il CUT (Candidatura unitaria dei lavoratori).
Arrivati a Malaga abbiamo avuto il primo incontro introduttivo in un quartiere popolare all’Asociacion Andaluza por la Solidaridad y la Paz con alcuni componenti storici del sindacato e con alcuni componenti della Casa Invisible dove poco dopo ci siamo spostati.
Il fare rete con soggetti di movimento di diversa natura ed estrazione è un aspetto centrale nella strategia del sindacato che ha come principio base d’azione il pragmatismo della lotta contro ogni ideologismo identitario politicista. Questo lo abbiamo visto nelle loro relazioni in città e in particolare con la Casa Invisible che è attraversata dalla Cordinadora de los Migrantes, il coordinamento dei migranti in lotta per i documenti e i diritti, e lo hanno imparato 15 anni fa lavorando con i nuovi braccianti migranti nella zona di Almeria.
È in quel momento, agli inizi degli anni 2000, quando, similmente a Rosarno, a El Ejido c'è stata una sollevazione razzista contro i lavoratori marocchini da anni presenti in paese, che è diventata imprescindibile la costruzione di un fronte antirazzista contro la discriminazione e la violenza, sia istituzionale che sociale, che fosse un’articolazione di diversi gruppi e aspetti di cui il sindacato è diventato uno dei nodi.
La formazione sulla sostenibilità delle alternative economiche sociali è continuata il secondo giorno con la visita a Marinaleda al comune e alla cooperativa el Humoso e l’intervista collettiva fatta al sindaco Juan Manuel Sanchez Gordillo.
Oggi siamo ospiti della finca di Somonte, fattoria occupata dal sindacato nel 2012, dove abbiamo incontrato Victorio della rete spagnola Ecologistas en Accion con il quale ci siamo confrontati sulle pratiche legate alla riproduzione e allo scambio delle sementi.
Domani saremo a Cerro Libertad, altra fattoria occupata pochi mesi fa nella zona di Jaén. Il 9 ed il 10 saremo ospiti della sede locale del SOC-SAT e parteciperemo ad un dibattito pubblico con produttori e consumatori locali. L’11 ed il 12 saremo ad Almeria, Nijar e El Ejido per approfondire il lavoro più strettamente sindacale condotto dal SOC con i lavoratori migranti. Quest’ultima fase la condivideremo con i compagni tedeschi dell’Interbrigadas attivi già da qualche mese in questa zona.
*Fonte: http://www.fuorimercato.com/attualita/formazione-internazionale-5-13-set...