Ad 1 anno dall'alluvione, 4 giorni fra resistenza e autorganizzazione

Fri, 30/10/2015 - 11:01
di
Collettivo Harlock, Carrara

Partendo dal concetto di territorio come insieme di aspetti complessi, fisici e non, e in particolare, quel sistema di relazioni socio-economiche che sono biunivocamente prodotto e generatore del territorio stesso, cogliamo un’opportunità di legittimazione rispetto a pratiche di appropriazione e autorganizzazione agite dai movimenti di lotta dal momento in cui l’abitante e le dinamiche di relazione che questo agisce nel luogo che abita possono essere individuate come parte integrante del sistema territoriale stesso.
Vale a dire che il territorio si definisce come esito della strutturazione dello spazio da parte della società che lo abita (e non del potere che lo governa) riconoscendo a questo la dignità di diaframma fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico, inscindibile dai supporti materiali così come dalle diverse forme di appropriazione succedute nel tempo.

Se lo strumento del potere è quello che si definisce nella competenza di governo del territorio è vero anche che gli strumenti dell’abitante sono quelli della resistenza e dell’autorganizzazione che sono parte integrante del concetto stesso di territorio poiché caratteristica intrinseca la prima, in quanto resistenza alla trasformazione, e motore di dinamiche tra abitanti e territorio la seconda.

Gli atti di trasformazione violenta del territorio da parte del governo sono sempre più espressione del paradigma della grande opera: l’alta velocità, expo, città olimpiche, il mercato crocieristico, per citare i più famosi esempi, ma anche le opere di stoccaggio di rifiuti tossico-nocivi, lo sfruttamento delle risorse, la sovra-infrastrutturazione in generale (comprendendo in questa cementificazione e speculazione). Queste trasformazioni sono caratterizzate dall’assenza di relazione a piccola scala, generate da quelle dinamiche globali che poco o nulla hanno a che vedere con chi abita i territori. Infatti avvengono in modo violento e repentino e generano quelle che noi riteniamo legittime pratiche di autorganizzazione, manifestazioni della resistenza a tali trasformazioni da parte degli abitanti. Senza resistenza alle trasformazioni il territorio e la società stessa sarebbero elementi molli, inconsistenti.

Parliamo quindi di difesa dei territori riconoscendo il ruolo fondamentale delle pratiche di conflitto e di resistenza alle trasformazioni in generale e riconosciamo ancor più legittimità e diritto a quelle realtà di autorganizzazione che si verificano la dove la resistenza si oppone a trasformazioni violente.

Gli aspetti che riteniamo fondamentali sono due.
in primo luogo la ferma condanna di tutte quelle operazioni riconducibili al paradigma della grande opera e quindi caratterizzate da sfruttamento delle risorse a discapito del bene collettivo e per il profitto di pochi; legami tra classe politica, classe imprenditoriale e organizzazioni mafiose; cementificazione; produzione di debito; destrutturazione dei diritti del lavoro, precarizzazione e ricatto occupazionale; conseguenze sulla salute della persona.
In secondo luogo riconoscere nelle pratiche di autorganizzazione il motore delle trasformazioni coerenti del territorio, capaci di generare ancora relazioni e ricadute positive sia per quanto riguarda i rapporti sociali sia per quanto riguarda la produzione di reddito. Inoltre riconosciamo nelle realtà autorganizzate la capacità di produrre relazioni persistenti tra luoghi fisici e luoghi culturali che divengono identitarie e significanti quindi strumento di appropriazione e di espansione di spazi di agibilità prossimi ad essere rivendicati come diritti.

In questo processo si distingue la possibilità e la necessità di ribaltare la dinamica induttiva che oggi è alla base del governo del territorio in una dinamica deduttiva che prenda in considerazione le esperienze e le pratiche di autorganizzazione radicate sul territorio - anche e soprattutto la dove si manifestino a corollario di lotte per la difesa dei territori da quei processi di sfruttamento, distruzione e speculazione – come esperienze reali e spontanee, espressioni della volontà di chi abita i territori e di reale e diretto esercizio della sovranità popolare.

Di conseguenza condanniamo invece ogni utilizzo di strumenti repressivi di quelle realtà di conflitto in quanto strumenti di soffocamento dell’esercizio dei propri diritti e della libertà di espressione.

Apriamo il dibattito su questi temi in occasione delle 4 giornate dal 5 all’8 novembre 2015 in cui Carrara ospiterà iniziative diffuse sul territorio in memoria dell’ultimo evento alluvionale e della conseguente presa del Comune da parte delle abitanti e degli abitanti.
Vogliamo andare oltre l’aspetto commemorativo dedicando la 4 giorni al tema della difesa dei territori e dell’autorganizzazione unendo esperienze di lotta e analizzando quegli aspetti di cattiva gestione e di distruzione del territorio che accomunano le diverse realtà e ci auguriamo di poter promuovere, assieme a tutti i soggetti che interverranno e parteciperanno (o vorranno in futuro partecipare), un progetto di rete nazionale per la difesa dei territori come strumento attraverso il quale agire in modo solidale, diffondere informazioni e costruire progettualità condivise.

Invitiamo tutti e tutte, gruppi, associazioni e indipendenti impegnati in progetti di autorganizzazione, lotta e resistenza contro Grandi Opere e sfruttamento e in difesa dei beni comuni come ambiente, casa, lavoro e salute, a partecipare alle iniziative che si chiuderanno l’otto novembre con una assemblea allargata in cui tutt* avranno la possibilità di intervenire condividendo le proprie esperienze.
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A seguire il programma delle iniziative della 4 giorni.

Giovedì 29 Ottobre – cena sociale di sostegno alla 4 giorni
presso Circolo ARCI I Baccanali, Carrara. Ore 21:00

A difesa del territorio: fra resistenza e autorganizzazione

Giovedì 5 Novembre, ore 18:00. Piazza Menconi, Marina di Carrara. PER NON DIMENTICARE: serata in memoria dell’alluvione con banchetto informativo, vin brulèe, spettacolo teatrale e Lancio delle lanterne.

Venerdì 6 Novembre, ore 18:00. Sala della Resistenza, Comune di Carrara. LA DIFESA DEL TERRITORIO: RESISTENZA E AUTORGANIZZAZIONE

Interverranno:

Giulio Milani, presentazione del libro “La Terra Bianca”

Movimento NOTav terzo valico

Terra Nostra Occupata, Casoria (NA)

Collettivo Harlock

Sabato 7 Novembre, ore 13.00. Visita alle cave di Carrara e merenda

Domenica 8 Novembre, dalle ore 16:00. Piazza 2 Giugno, Comune di Carrara. Assemblea conclusiva e ASSALTI FRONTALI LIVE