L'8 tutto l'anno

Sun, 09/03/2014 - 19:52
di
Degender Communia

L’8 tutto l’anno! Io decido! No agli obiettori di coscienza, per la libertà di scelta, e contro ogni forma di repressione e di controllo sui corpi. Questo ieri a gran voce abbiamo urlato insieme alle centinaia di persone che hanno attraversato le strade di Roma, un corteo bello, colorato e partecipato. Il corteo è partito da Piazza dei Condottieri dove si trova uno dei pochi consultori ancora funzionanti nella nostra città, che denuncia una mancanza di personale a causa della scarsità di fondi messi a disposizione. Un enorme serpentone composto da donne, uomini, transgender ha animato le strade dei quartieri del Pigneto e San Lorenzo, giungendo davanti al reparto di ginecologia dell’Ospedale Umberto I.
Un grandissimo risultato quello ottenuto dalla rete cittadina io decido, un risultato per niente scontato, che dimostra che un’alternativa è possibile, che i percorsi costruiti dal basso non solo sono ancora praticabili ma sono necessari.
Il percorso che ha permesso di realizzare la partecipata manifestazione di ieri nasce da un insieme di collettivi e associazioni, che si sono uniti nella rete #IoDecido in solidarietà all'appello lanciato dalla Spagna; alla cui popolazione femminile è stato sferrato, da parte del partito popolare di destra, un duro attacco per quanto riguarda i diritti legati alla riproduzione, all'aborto e alla propria autodeterminazione. Un progetto di legge, quindi, che ha portato migliaia di donne ad invadere le vie di ogni città spagnola e che, ove venisse approvato, eliminerebbe la possibilità di esercitare l'interruzione di gravidanza rappresentando un pericoloso precedente da poter estendere anche agli altri Paesi europei. Ciò che sta accadendo nella penisola iberica ha portato anche l'Italia a riflettere sulle problematicità che la Legge 194 presenta, che di fatto lascia le donne libere di abortire solo sulla carta.
Negli ultimi anni all'interno di ospedali e consultori pubblici, farmacie, stiamo assistendo ad un accesso sempre più massiccio dei cosiddetti obiettori di coscienza, che si rifiutano di svolgere il loro lavoro o di vendere una pillola del giorno dopo per ragioni “etiche”.
Tutto questo è inaccettabile. Sappiamo bene che la cattiva applicazione della 194, è solo una goccia in mezzo al mare della repressione e del controllo che lo Stato esercita sui nostri corpi, non lasciando libere le donne di decidere se e quando essere madri.
La manifestazione di ieri, poi, così come l'intera rete #iodecido ha toccato anche altre importanti tematiche legate alla nostra condizione di donne e di soggetti oppressi come le politiche di austerity, responsabili dei tagli alla sanità pubblica e alla chiusura dei consultori; la violenza di genere subita dalle donne ma anche dalle trans, spesso vittime di omicidi efferati; la cultura patriarcale e sessiste che vede le donne essere subalterne al ruolo degli uomini.
In piazza, insieme alle donne, sono scesi anche gli uomini: tutti e tutte, ad una sola voce, si è voluta rivendicare la propria libertà di scelta e di autodeterminazione.
Vogliamo tornare a mettere al centro i nostri desideri, la nostra sessualità, le nostre scelte, la nostra autodeterminazione. Rivendichiamo diritto alla salute per tutt@, e intendiamo declinarlo in ognuna delle sue forme: rifinanziamento degli ospedali e dei consultori, accesso all’interruzione di gravidanza volontaria per tutte le donne cittadine e non, lotta all’obiezione di coscienza, libertà di scelta tra aborto chirurgico e farmacologico (RU486), accessibilità alla pillola del giorno dopo h24, tutela della maternità consapevole, depatologizzazione della condizione transgender.

Il corteo di ieri è stato solo l'inizio! Torneremo presto a riempire le strade, a far sentire la nostra voce e la nostra immensa voglia di libertà, di una società che non decida per noi qual è il genere a cui apparteniamo! Una società che vada oltre il genere!