Horror tour in Versilia contro gli scempi ambientali

Tue, 25/02/2014 - 13:51
di
Blocco Anticapitalista versiliese

Inceneritore e caserma dei pompieri a Pietrasanta, sede del PD e asse di penetrazione a Viareggio. Sono stati questi gli obbiettivi simbolo della protesta No TAV a cui hanno partecipato un centinaio di persone in Versilia. Sabato 22 febbraio durante la giornata nazionale di solidarietà con gli arrestati No TAV abbiamo partecipato assieme ad altre realtà ad una giornata di lotta e autorganizzazione per esprimere solidarietà agli arrestati e per dire no agli scempi che avvengono anche nel nostro territorio.
Per questo abbiamo dato vita ad una protesta itinerante ribattezzata “horror tour.”
Abbiamo attaccato striscioni all'inceneritore di Falascaia, attualmente chiuso, per chiederne la demolizione e la bonifica dell'area. Non possiamo dimenticare l'incredibile incremento di neoplasie in Versilia negli ultimi anni. Striscioni anche alla nuova caserma dei pompieri a Pietrasanta, uno stabile finito due anni fa e mai utilizzato. Lo spreco di denaro pubblico e la cementificazione sono una costante delle giunte di centrosinistra e del PD.
Striscioni anche vicino alla ferrovia per contestare l'Amministratore Delegato delle ferrovie, Mauro Moretti, imputato nella strage di Viareggio del 29 giugno e responsabile del licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini, da sempre in prima linea nel denunciare la mancanza di sicurezza nelle ferrovie. Moretti ha rischiato di essere nominato ministro. Sarebbe stata un'offesa per l'intera città di Viareggio che attende giustizia per le 32 vittime. L'horror tour ha fatto tappa anche nei pressi del cantiere dell'asse di penetrazione, un strada, che dovrebbe tagliare in due un pezzo della pineta di levante che fa parte del parco naturale di San Rossore. La protesta ha proseguito con l'occupazione simbolica della sede del PD dove sono stati esposti striscioni e letti alcuni interventi. E' stata un'importante giornata di lotta che ha visto saldarsi assieme alle compagne e i compagni i comitati ambientalisti e il movimento di lotta della casa viareggino che hanno chiesto al sindaco Leonardo Betti di Viareggio di andarsene a casa vista la sua incapacità a risolvere l'emergenza abitativa e la sua insensibilità rispetto alle tematiche ambientali.